mercoledì 30 marzo 2016

Città di mare con nebbia di Sandor Weltmann



Dicono sempre di non giudicare un libro dalla copertina, ma perché, visto che la stessa è il suo biglietto da visita, ciò che può attirare l'attenzione di un lettore, oltre al suo contenuto, e fargli decidere di acquistarlo come di ignorarlo? E' ovvio, poi, che se un libro è brutto e vale poco o nulla, si può evitare di leggerlo, ma ci sono dei casi in cui è possibile ritrovare quel giusto equilibrio, ossia una bella copertina e un bel contenuto. Un esempio, in tal senso, ce lo offre la casa editrice Skira, che è solita fare le cose in grande non solo per i suoi cataloghi d'arte, ma anche quando si tratta di dare alla luce libri di dimensione più piccola, come quelli della collana Narrativadiretta da Eileen Romano, dove le scelte di stile sono perfettamente attinenti con quanto scritto e raccontato nelle cento (o più) pagine al loro interno.
In uno degli ultimi ad essere stato pubblicato, Città di mare con nebbia, è stata scelta - non certo a caso - come immagine di copertina Chiaro di luna sul mare, un dipinto del 1830 di Caspar David Friedrich in cui un paesaggio dalle atmosfere sospese chiama a testimoniare ciò che non si può rappresentare, il mistero dell'esistenza, un dipinto che viene dallo stesso museo di Lipsia che nel racconto viene esplicitamente citato a proposito di una suggestione di immagine che è quella dell'isola dei morti di Arnold Böcklin. Un paesaggio - quello raffigurato - che ci rende partecipi di quel senso di smarrimento e di quell'umana finitudine, provata da chi lo ha vissuto e realizzato (l'artista) e da chi lo guarda per la prima volta solo su tela o su una sua riproduzione (lo spettatore), entrambi inebetiti di fronte alla grandiosità di una natura che stabilisce ogni ritmo e che indica la nostra diversa misura.
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(L'isola dei morti di Arnold Böcklin)
Dal mare, arriva "una barca misteriosa, stretta, lunga e nera, come una gondola, come una bara", proprio come nel romanzo. Se si ha la vista lunga o un cannocchiale, si potrebbe notare che a bordo ci sono due uomini: uno prossimo alla vecchiaia, "con la schiena alla poppa, avvolta in un mantello nero, un tozzo cilindro in capo" e un altro più vicino ai trenta, "ai remi, con le braccia nude e muscolose che sbucano da un viluppo di stoffa scura". Uno straniero e il suo servitore (è chiaro il rimando cinematografico al "Nosferatu" di Murnau) che arrivano in quella città sonnolenta affacciata sul Baltico nel 1888. In concomitanza con aggressioni notturne che pochi si riescono a spiegare, c'è una strana inquietudine che si diffonde in quella città immersa nella nebbia, dove inizia un'inchiesta che galleggia sul macrotema della narrazione, la Città e il Male.
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(un'immagine dal film 'Nosferatu' di F.W.Murnau)
Storie e personaggi che ritroviamo in questo libro, curato dallo scrittore e studioso Hans Tuzzi, che - come spiega proprio nell'introduzione al volume - nasce da "un fascio di fogli dattiloscritti" ritrovati in una biblioteca di amici tedeschi, raccolti, tradotti e rimessi insieme in due anni. Del suo autore, Sandor Weltmann - un evidente pseudonimo, visto che è uno dei nomi del Dottor Mabuse di Fritz Lang - non si sa nulla. Di lui ci dice solamente che è nato in Germania e che è vissuto a cavallo fra le due guerre, oltre ad essere stato un profondo conoscitore del cinema espressionista tedesco, propenso alla letteratura di genere gotico e alla deformazione del quotidiano.
Un racconto gotico, dunque, il suo, molto affascinante ed avvincente, per la prima volta oggi proposto nella versione italiana in cui sono proprio il cinema espressionista tedesco e l'arte ottocentesca ad essere presenti in ogni pagina. Nulla è casuale nel racconto e ogni vicenda - come ogni personaggio descritto - è arricchita da particolari e da simboli che sono il frutto di una mente raffinata, capace di utilizzare un linguaggio che solo in alcuni punti è enigmatico, in quanto capace di affidare a ogni elemento un significato preciso ed indecifrabile insieme. Un libro misterioso come il suo autore e per questo ancora più coinvolgente, altamente consigliato a chi ha un gusto particolare per il bello in sè e a chi ama essere sorpreso. 
Provare per credere.




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